“[…] Ecco il Quirinale è più di una Bastiglia, ha quadri, arazzi, tappeti e statue. Se il popolo incazzato dovesse assaltarlo, altro che mattoni. Arricchirebbero di democrazia questo povero paese e ridarebbero fiato alle finanze stremate. Forza Mister simpatia, fai il tuo dovere e non avrai seccature”
Scrive Di Battista padre. Colui che afferma di non essere di destra ma di essere fascista. Si è raramente visto, in sole tre righe, tanta ignoranza, incoerenza, pressapochismo e tante minacce mafiose. Evoca la storia senza conoscerla. Senza sapere factum, ante factum e post factum.
Come se non bastasse, lo stesso giorno il figlio rafforza la dichiarazione con un post altrettanto minaccioso e dice “Il Presidente della Repubblica non è un notaio delle forze politiche ma neppure l’avvocato difensore di chi si oppone al cambiamento. Anche perché si tratterebbe di una causa persa, meglio non difenderla. P.S. Invito tutti i cittadini a farsi sentire. Usiamo la rete, facciamo foto, video. È in gioco il futuro del Paese”
Father & Son uniti nella stessa ignoranza e lo stesso stile. Mistificano la storia e la realtà, volutamente o no. Aizzano le folle per nascondere la loro totale inadeguatezza. Un grande bluff che ha funzionato e continua a funzionare. Denigrano gli altri con un linguaggio politicamente non convenzionale per la storia del nostro Paese. Mancano di rispetto a ciò che l’Italia è stata e ha dato al mondo intero.
Anche il cugino Fico non sta tanto bene. Alla commemorazione dell’anniversario della strage di Capaci e durante l’inno di Mameli, se ne stava con le mani in tasca a guardarsi intorno, forse incredulo di essere arrivato dove è arrivato o a chiedersi cosa, in questi casi, la sua carica gli imponesse di fare.
Questi sono. Ostentano la loro strafottenza nei confronti dello Stato, delle Istituzioni, della Bandiera italiana, della Costituzione, delle regole democratiche. Costruiscono, su un principio di trasposizione, un nemico unico come bersaglio al quale attribuire le proprie colpe. Volgarizzano il linguaggio e speculano sulle categorie più fragili della popolazione che non dispongono degli strumenti per confutare le loro teorie strampalate e per difendersi dalla loro prosopopea. Declamano boriosi i pochi concetti che sono riusciti ad arrabattare e insistono per rendere verità le loro bugie. Costruiscono notizie ed argomenti fittizi attraverso profili e siti creati ad hoc. Non rispondono mai alle domande se possono favorire l’avversario. Diffondono argomenti che possono mettere radici in atteggiamenti primitivi. Portano il popolo a credere che le loro opinioni siano condivise da tutti e che siano universali.
Questi sono esattamente gli undici principi di Goebbels. Loro, il vertice, la vera élite, l’Azienda che guadagna soldi dello stato versati direttamente dai parlamentari, lo sanno e lo fanno scientemente; ne sono pienamente consapevoli. Non hanno inventato nulla ma ripropongono un modello oscuro, tetro, malvagio, il cui prezzo lo abbiamo pagato noi ed è stato dannatamente alto.
Noi che abbiamo studiato – e non ce ne dobbiamo vergognare, perché questo non fa di noi parte della Nomenklatura o di un establishment ma fa di noi esseri pensanti – sappiamo che questo modello ha generato un orrore che ancora oggi ci fa rabbrividire.
Noi che abbiamo studiato, cerchiamo di far capire e di dimostrare che non ci sarà una divisione popolo/élite ma civiltà/oscurantismo.
Noi che ascoltavamo le parole di Father & Son, sappiamo che i valori che un padre deve trasmettere ai figli non sono questi ma quelli che hanno costruito la nostra coscienza.
“But take your time, think a lot,
Why, think of everything you’ve got
For you will still be here tomorrow, but your dreams may not”. (Cat Stevens)