“La libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione.” (Giorgio Gaber)
Perché parlo di libertà? Perché molti dei No-Vax parlano di libertà, di libertà di decidere per il proprio corpo e la propria anima (non me ne frega nulla di catalogarli in integralisti, simpatizzanti, negazionisti oppure, quelli più intelligenti di tutti, che sanno che i vaccini sono quelle cose che il “sistema” ci vuole nascondere).
Io mi vaccino sia per proteggere me stessa perché, certo, ho paura per la mia salute, quella della mia famiglia e paura di prendermi delle malattie. Quindi se c’è un modo di abbassare il rischio di prendere una malattia qualunque, io lo uso. Mi sono vaccinata contro tutto.
In questo caso, nel caso della pandemia globale, quella che ha provocato quasi 200 milioni di contagiati e più di 4 milioni di morti nel mondo (cosa che i negazionisti non accettano e, anzi, continuano a dire che non ne hanno visti quindi non esiste il Covid), il vaccino non serve solo per salvare se stessi, ma per spezzare la catena del contagio e quindi per proteggere coloro che, per motivi veri, non possono proteggersi e per fermare il propagarsi della malattia, tornare alla vita, il lavoro, lo studio, lo svago, i viaggi, ecc.
Il tema della libertà legato alla salute pubblica è un’assurdità totale. La salute pubblica non è democratica e non viene decisa dalla politica. Viene decisa da comitati scientifici (sapete quella gente che ha studiato decenni e che continua a studiare e a fare ricerca per combattere le malattie?). Sono loro che analizzano, inventano e scoprono. Sono loro che studiano il metodo migliore per aggredire una malattia. Sono loro che hanno fatto in modo che l’età media della popolazione si sia alzata e ha permesso a questi sessantenni saputelli di arrivare a sessant’anni.
Il vaccino, qualunque esso sia, non immunizza al 100%, ma se tutta la società si vaccina, l’immunità arriva al 100%. Non farlo, significa permettere ad un virus di avere uno strumento, un veicolo per diffondersi.
Coloro che decidono, quindi, di non vaccinarsi mettono a rischio la società, non me, la società. E noi che ci vacciniamo, lo facciamo per noi e per la società, non per i No-Vax. Coloro che decidono di non vaccinarsi mettono a rischio il terzo anno scolastico di seguito. Coloro che decidono di non vaccinarsi contribuiscono all’aumento della crisi economica e sociale del paese in cui vivono. Coloro che decidono di non vaccinarsi in nome di una dittatura sanitaria o di un fantomatico controllo dei nostri dati, sono coloro che vivono sui social e per ogni account creato regalano dati sensibili a quel sistema che vogliono punire non vaccinandosi.
Le persone che decidono di non vaccinarsi sono coloro che vogliono imporre una loro idea di salute pubblica alla società, creando i presupposti per un possibile altro lockdown, possibili contagi, possibili nuove ondate, possibili morti.
Le persone che decidono di non vaccinarsi non hanno alcuna conoscenza né preparazione a supporto della loro tesi. Quindi sono ignoranti. Ignoranti in materia. Così come lo sono anche io, ma mi fido di chi la materia la conosce. Ho studiato, so fare molte cose. Progettare impianti, metterli in marcia, so progettare delle colonne di distillazione, dei compressori, li so smontare e montare, sono stata dentro una turbina, sulle piattaforme, so calcolare le emissioni. Quindi su questi argomenti so molto e non accetto che chiunque non abbia la mia preparazione venga a dirmi che i miei calcoli sono sbagliati o che sto progettando l’estinzione del genere umano.
Se avete paura che il “sistema” ci inoculi il veleno della morte, sappiate che sarebbe stato più efficace far esplodere una bomba atomica per sbaglio. Se avete paura che il “sistema” ci controlli e controlli i nostri movimenti con il Green Pass, vi svelo un segreto: Il sistema ci controlla da mo’ e noi abbiamo dato loro il permesso di farlo.
Chi decide di non vaccinarsi in nome della libertà del proprio corpo sta decidendo di mettere a rischio gli altri e quindi cessa così il presupposto della libertà stessa. Il vaccino contro una pandemia non è una scelta personale, è un atto di civiltà.
Chi decide di non vaccinarsi deve essere smettere di vivere dentro una società che esso stesso mette a rischio. Smettere di frequentare comunità, luoghi pubblici affollati (cinema, ristoranti, teatri, metrò, treni ecc.) e non deve mettere a rischio la salute dei nostri figli e anziani. Perché se la loro è libertà, anche noi vogliamo avere la libertà di girare senza rischiare di ammalarci e morire. La loro libertà mette a rischio la vita.
Oggi i dati ci danno ragione, i dati sono inconfutabili. Oggi chi viene ricoverato non è vaccinato e a questi, coerentemente con il loro totale menefreghismo, farei pagare tutto. Dalle cure al ricovero. Perché non può, oltre a contribuire a distruggere la salute pubblica, gravare sulle tasche dei contribuenti.
Anche se, per loro, i dati sono sempre quelli del “grande fratello” della società orwelliana di cui va a blaterare una che ha fatto della dittatura una sua cifra “stilistica” e a cui fanno l’occhiolino coloro che raccontano di aver fatto il 68 e quindi, il concetto di libertà e di lotta, è ad appannaggio solo loro.