Le elezioni del 26 maggio saranno di fondamentale importanza perché saranno l’arena dove si svolgerà la battaglia sul futuro dell’Europa. Una battaglia tra chi – l’Europa – la vuole difendere, curare e spingere al progresso e coloro che la vogliono distruggere per garantire la loro personale supremazia. Distruggere l’Europa significa distruggere l’Italia, le nostre città, la nostra vita e il futuro dei nostri figli. Distruggere l’Europa significa da un lato indebolire le istituzioni democratiche comunitarie e dall’altro erodere la competitività inter-nazione ed il prestigio geopolitico dei singoli paesi che la compongono. Questi ultimi saranno preda facile per le ingerenze e gli attacchi della Russia o degli USA.
I neonazionalisti, i sovranisti, quelli del filo spinato, quegli altri del DDL Pillon, gli integralisti del congresso di Verona, i fanatici delle armi, della giustizia fai-da-te e della chiusura dei porti hanno il vento in poppa. Sfruttano i temi dell’immigrazione, cavalcano le paure della gente in modo spregiudicato, ma, soprattutto, strumentalizzano la percezione dell’insicurezza dei cittadini. Creano un bisogno funzionale alla loro propaganda. Generano insicurezza anche laddove insicurezza non c’è.
Hanno costruito un sistema perverso al solo fine di sostenere la loro tesi sull’insicurezza. Alzano il livello dello scontro all’inverosimile. La tensione sociale ed il degrado sono loro alleati. La retorica nazionalista e sovranista attecchisce soltanto quando è possibile identificare un nemico su cui prevalere. E fa niente se questo significa prendersela con i più deboli, con gli strati più fragili della società, con chi non ha i mezzi per difendersi. Il loro leader è un ministro dell’interno che non lavora e che viaggia in lungo e largo a spese dei cittadini in un’interminabile campagna elettorale. Attaccano i diritti delle persone, la legge 194, il mondo LGBT+. Si stanno adoperando per erodere gradualmente il diritto e la libertà delle persone. Il diritto e la libertà di tutti noi.
Ma è finito il tempo in cui si minimizzavano le azioni della Lega definendole “folclore” o ridendo dei modi grotteschi e grezzi, degli elmetti con le corna e dell’ampolla con l’acqua del Po. È arrivato il momento di prendere sul serio le leggi e i provvedimenti che mettono in atto, perché è in gioco la nostra democrazia.
È arrivato il momento di combattere ogni azione di sdoganamento di violenza e di fascismo. È arrivato il momento di pensare alle persone, al loro benessere, alla crescita del nostro paese che è oscilla tra la recessione e la stagnazione, alla salvaguardia del pianeta che ci ospita e all’ambiente in cui viviamo.
È arrivato il momento di entrare in azione in prima persona. Ognuno di noi. Ci dobbiamo mettere la faccia, noi, i militanti, i simpatizzanti, i politici, i sostenitori, i candidati. Dobbiamo essere il pensiero alternativo alla distruzione dei valori. Dobbiamo diventare attivisti di una nuova stagione che guardi ai diritti civili e sociali, che si occupi di politiche per lo sviluppo e la solidarietà.
Per queste elezioni europee, sostengo un candidato che contribuisce alla rinascita di un pensiero rivoluzionario. Un pensiero che parla di economia come scienza al servizio del benessere sociale, di ambiente, di sviluppo sostenibile, di lavoro, di innovazione e di formazione. Un candidato che vuole un’Europa che lavori su una politica comune sul tema immigrazione, sull’integrazione, sul salario minimo, sulle politiche per il lavoro, la formazione, la disoccupazione e il reintegro delle persone nel mondo del lavoro.
Per queste elezioni europee, sostengo chi vuole mettere le persone al centro di ogni cosa. Le persone, le loro fragilità, il loro diritto al riscatto. Credo si debba sempre sfruttare le capacità, le competenze, la preparazione di chi ha, per anni, contribuito alla trasformazione di una grande città come Milano per renderla competitiva con le più grandi metropoli europee e modello in tutta Italia coniugando due concetti importanti: Sviluppo e Solidarietà.
Per queste elezioni europee, sostengo Pierfrancesco Majorino perché è mosso, prima di tutto, dall’amore. “Il vero rivoluzionario è guidato da grandi sentimenti d’amore” diceva Che Guevara e questa è, per quanto mi riguarda, una caratteristica determinante. Pierfrancesco Majorino prova e dimostra un amore profondo per la sua città, per il suo paese, per l’Europa. Amore per le persone e per la loro dignità. Amore per i suoi compagni e per i quali è un fondamentale punto di riferimento. Una guida con le sue idee, le sue passioni, la naturale capacità di identificare le priorità. La sua straordinaria capacità politica e comunicativa. Pierfrancesco Majorino è un vero Leader in grado di scaldare i cuori e trascinare le masse. Un leader capace di guidare camminando al fianco e alle spalle delle persone. Una leadership che provoca una naturale convergenza intorno a lui. Pierfrancesco Majorino è stato importante per Milano e noi siamo entusiasti di prestarlo al Parlamento Europeo per amore dell’Italia e dell’Europa.
Sostengo, convinta, la candidatura di Pierfrancesco Majorino perché ho avuto la fortuna di lavorare in stretto contatto con lui e so quanto siano saldi i suoi valori. So quanto, questa Europa, abbia bisogno di uomini coraggiosi, indefessi e fedeli ai propri principi. Pierfrancesco Majorino è un uomo tutto d’un pezzo, leale, ma sensibile, empatico ma determinato. Pierfrancesco Majorino è l’uomo che rappresenta l’Europa dei popoli e delle genti, il politico che ascolta le persone e cerca soluzioni concrete ai problemi di tutti noi.
Sostengo Pierfrancesco Majorino perché sono convinta che al Parlamento Europeo ci sia bisogno dell’umanità unita al pragmatismo di cui è dotato, della sua leadership, della sa tenacia, della sua dedizione per il suo paese.
Sostengo Pierfrancesco Majorino perché è profondamente anti-fascista. E lo sono anche io.
“I grandi spiriti hanno sempre trovato la violenta opposizione delle menti mediocri.” (Albert Einstein)